Ucraina: le conseguenze per qualsiasi supporto a Mosca. È quello che dichiara il portavoce del dipartimento di Stato Usa Ned Price.
L’incontro si è svolto domenica a Roma tra il responsabile per la sicurezza nazionale americana Jake Sullivan e il rappresentante cinese Yang Jiechi.
Lo scopo dell’incontro è nato per far presente a Pechino le preoccupazioni riguardo a un suo coinvolgimento.
“Sostenere la Russia sull’invasione dell’Ucraina avrebbe implicazioni per le relazioni della Cina in tutto il mondo, con gli Stati Uniti e i suoi alleati in Europa e nella regione indo-pacifica”.
Queste le parole del portavoce Ned Price riguardo quanto discusso nell’incontro e aggiunge: “Non entrerò più nei dettagli, lo farà la Casa Bianca più tardi”.
L’incontro è durato all’incirca 8 ore a parte una pausa durante la quale la delegazione cinese è uscita dall’albergo.
Poi la Casa Bianca dichiara in un comunicato che i due diplomatici “hanno avuto una discussione sostanziale sulla guerra della Russia contro l’Ucraina”.
Inoltre i due diplomatici sottolineano “l’importanza di mantenere aperte linee di comunicazione” durante questa crisi.
Ucraina: le conseguenze. È il fulcro dell’incontro
Dopodiché le due delegazioni hanno lasciato l’hotel mentre fuori ad attenderli c’erano tantissimi giornalisti sia stranieri che italiani.
Ieri mattina alle 8.30 si è svolto a Palazzo Chigi un incontro tra Luigi Mattiolo e Sullivan. Presenti anche il consigliere diplomatico del presidente del Consiglio, Mario Draghi.
Questo incontro avviene dopo diciannove giorni dall’attacco delle forze armate di Mosca. Da alcune indiscrezioni trapelate sembra che è previsto un sostegno militare di Pechino alla Russia.
Ma la notizia viene smentita sia dal Cremlino che dalla Cina. Viene invece confermata dal Financial Times che l’aveva anticipata dichiarando: “gli Usa hanno riferito agli alleati che la Cina ha dato la sua disponibilità a fornire assistenza militare alla Russia”.
Ucraina: le conseguenze discusse a Roma
Prima dell’incontro, il rappresentante cinese Sullivan ha dichiarato che nel momento in cui Pechino offrisse aiuto alla Russia subirà certamente gravi conseguenze.
Inoltre nel lungo colloquio è stato punto di scontro anche il peso delle sanzioni criticate pesantemente dalla Cina.
Questo perché gli Usa le vogliono incrementare mettendo anche in guardia tutti quelli che sono pronti ad aiutare Putin ad evitarle.
Per quanto riguarda invece il discorso delle armi fornite alla Russia da Pechino la Cina accusa di “disinformazione” gli Stati Uniti.
Il Globas Times dichiara che il Ministero degli Esteri di Pechino è convinto che: “la parte statunitense avrebbe diffuso disinformazione contro la Cina sulla questione ucraina con intenzioni sinistre”.
In tutto questo comunque gli Stati Uniti sono molto preoccupati per la posizione che ha assunto la Cina in “allineamento con la Russia” di fronte alla guerra in Ucraina.
Questa affermazione giunge da un alto funzionario della Casa Bianca.
Wang: Pechino non è schierata nel conflitto
Una telefonata del ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, con l’omologo spagnolo José Manuel Albares, smentisce che Pechino non è schierata nel conflitto in Ucraina.
Con disappunto dichiara: “Alcune forze hanno continuato a gettare fango sulla Cina a proposito della questione ucraina e hanno inventato ogni genere di disinformazione”.
Inoltre aggiunge: “La Cina non è un partecipante della crisi”. Queste le parole riferite dall’agenzia statale cinese Xinhua.
Inoltre il direttore della Commissione Affari Esteri del Partito Comunista Cinese afferma che Pechino è per la “massima moderazione” nella guerra in Ucraina.
Che il suo intento è quello di proteggere i civili ed evitare una crisi umanitaria, ma che per affrontarla è necessario andare all’origine del problema.
Dopodiché “rispondere alle legittime preoccupazioni di tutte le parti”, con un implicito richiamo alle preoccupazioni manifestate da Mosca per l’allargamento a est della Nato.