I soggetti fumatori sanno che son in balia del rischio di avere un tumore ai polmoni, ma in realtà la scienza rivela che anche i non fumatori sono soggetti a questa condizione. Scopriamo di più.
Il tumore al polmone è il secondo più diffuso in Italia e colpisce più le donne che gli uomini. La correlazione col fumo non è sempre così evidente, pertanto ci sono tantissime condizioni che possono determinare la comparsa di questo tumore.
La predisposizione genetica è importante?
La predisposizione genetica è importante per il tumore al polmone. Pertanto ci sono il 20% dei casi tra i soggetti non fumatori.
Grazie ad una ricerca è stato analizzato il Dna di tumori riscontrati in 232 pazienti non fumatori, il 75% dei quali donne di circa 65 anni. L’analisi genetica del tumore è molto importante per determinare i geni e la loro mutazione responsabile della formazione del male.
Anche il fumo passivo è molto pericoloso
I soggetti non fumatori che sono a contatto col fumo passivo hanno un’alta predisposizione ai tumori. Anche coloro che vivono in ambienti e luoghi altamente inquinati e respirano aria tossica e inquinata da gas, smog, rifiuti e tanto altro.
I numeri confermano anche i soggetti più colpiti sono le donne proprio per predisposizione genetica.
Nel 23 % dei casi hanno anche meno di 50 anni, mentre per gli uomini insorge molto più tardi, dopo i 60 anni almeno.
Come si cura il tumore per le non fumatrici
Il tumore per le non fumatrici spesso non si cura come un tumore normale, ossia con la chemioterapia.
Ma si cura con farmaci mirati detti “target”. Ad esempio se c’è l’alterazione del gene specifico non si usa l’immunoterapia bensì una terapia personalizzata al singolo caso che aumenta la prospettiva di miglioramento e guarigione.
Insomma ci sono tanti motivi per cui il tumore al polmone, ahimè è una delle malattie più frequenti. Sicuramente il fumo ha la sua parte, ma non sempre.
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