Uccisa da un tumore al cervello. Questa la tragica vicenda di Giada Martini, la 18enne morta per un cancro cerebrale tre giorni prima della maturità. Il Ministero concede il diploma postumo. La ragazzina ha lottato tanto per studiare e arrivare al diploma, fra l’amore dei genitori e l’affetto di compagni di classe e insegnanti.

È davvero una storia drammatica e commovente quella di Giada Martini , una giovane studentessa di 18 anni del liceo Quadri di Vicenza, morta per un tumore al cervello tre giorni prima di sostenere la prova della maturità. Giada ha fatto di tutto per conciliare studio e cure. La sua determinazione e il sostegno dei familiari, compagni di classe e insegnanti sono stati encomiabili. La ragazza ha lottato con coraggio contro un cancro cerebrale per cercare di raggiungere il traguardo della maturità. Di lei resteranno per sempre le foto con il suo bel sorriso, i ricordi dei familiari e compagni di scuola. Resterà, inoltre, però anche il documento sigillato dallo Stato che certifica che la 18enne si è diplomata. La richiesta della scuola e dell’Ufficio scolastico territoriale è stata accettata dal Ministero dell’Istruzione.

Uccisa da un tumore al cervello: concesso il diploma di maturità come segno di rispetto al suo grande impegno

Il fatto che il Ministero dell’Istruzione abbia concesso il diploma di maturità postumo è un gesto di grande sensibilità e rispetto nei confronti della sua memoria e dell’impegno che ha profuso nella sua breve ma significativa vita.

Nicoletta Morbioli, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale, al Giornale di Vicenza, ha dichiarato che Giada era molto preoccupata di non poter sostenere l’esame a causa dei tanti ricoveri e così la commissione le aveva permesso una sessione straordinaria, purtroppo però le sue condizioni si sono aggravate e la situazione è precipitata. Non appena la Morbioli ha avuto il consenso dei genitori, ha fatto subito richiesta al Ministero per avere il diploma. Non appena lo avrà il suo desiderio è quello di poterlo consegnare ai genitori in presenza dei compagni di scuola e dei professori.

La sessione straordinaria era stata indetta per il 5 luglio per agevolare Giada che in primavera aveva avuto due interventi al cervello per la rimozione del cancro. Un calvario durato qualche mese. Un malore improvviso l’aveva colta a Monaco, in Germania, era in vacanza con i genitori ad aprile. Rientrata in Italia, la diagnosi era stata fulminante: tumore cerebrale maligno. Un astrocitoma delle vie ottiche che colpisce i più giovani e i bambini. Dopo le due operazioni in primavera, il decorso era sembrato positivo.

Commuovente il comportamento della scuola e dei suoi compagni durante la malattia

È toccante notare come la scuola e l’Ufficio scolastico territoriale abbiano fatto il possibile per agevolare Giada, calendariando una sessione straordinaria e mostrandosi vicini a lei e alla sua famiglia durante tutto il percorso. Il diploma di maturità, sigillo dello Stato, diventa così un simbolo tangibile del traguardo raggiunto da Giada, testimoniando il suo impegno nello studio e il desiderio di portare a termine la sua formazione scolastica, nonostante la malattia che l’ha colpita così duramente.

I compagni di classe non hanno mai smesso di starle vicino, sperando che potesse sconfiggere una volta per tutte la malattia. Purtroppo però un’emorragia causata da un aneurisma se l’è portata via per sempre. Giada ha lasciato la sorella minore e i genitori, che hanno optato per la donazione degli organi.

Questa vicenda ci ricorda quanto sia importante riconoscere e valorizzare gli sforzi di tutti gli studenti, indipendentemente dalle difficoltà che possono incontrare lungo il percorso. Il diploma postumo di Giada Martini sarà un tributo alla sua memoria e al suo spirito combattivo, lasciando un segno indelebile nella comunità scolastica e oltre. La sua lotta e il suo coraggio saranno un esempio per tutti coloro che conosceranno la sua storia. Giada, comunque sia, ce l’ha fatta, perché si è diplomata.

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