Dopo la sua rinascita, sogno infranto per Carolina Marconi che a causa della burocrazia, non potrà nemmeno ricorrere all’adozione.
La legge prevede che per un malato oncologico, non è possibile l’adozione di un bambino, nemmeno se completamente guarito. Sogno infranto per Carolina Marconi che maturava l’idea di diventare mamma da tanto tempo. Poi è sopraggiunta la malattia che ha stravolto la sua vita.
A causa della malattia di Carolina Marconi, lei e il suo compagno avevano solo rimandato la decisione di formare una famiglia. Poi è arrivata la notizia che Carolina non potrà mai avere dei figli e da qui il pensiero di ricorrere all’adozione.
Ancora un sogno infranto per Carolina Marconi perché la legge non consente ai malati oncologici di adottare
Non è giusto per lei e per tutte le donne che hanno avuto il cancro. Perché la legge prevede che per i malati oncologici, anche se completamente guariti, non c’è possibilità di adottare un bambino.
Per questo motivo, Carolina Marconi ha deciso di raccontare il suo dolore e ricominciare a lottare anche per questa causa.
In questi lunghi mesi, ha lottato con tutte le sue forze per sconfiggere il cancro che l’aveva colpita. La sua guerra non è finita, ma questa volta è contro la burocrazia.
Non ritiene giusto che nonostante la guarigione, una donna debba rassegnarsi sulla cosa più bella della vita, quella della maternità.
Carolina Marconi portavoce di tutte le donne
Facendosi portavoce di tutte le donne nelle sue stesse condizioni e in Italia sono davvero tante, Carolina Marconi sostiene che ogni donna guarita dal cancro ha il diritto di guardare al futuro con ottimismo.
Invece, in Italia, non si può accendere un mutuo, non si può lavorare con contratto di assunzione e nemmeno si possono adottare dei figli.
Ecco perché l’attrice Venezuelana lancia un appello, con la speranza che l’Italia, come altre nazioni europee aderisca al riconoscimento del Diritto all’oblio oncologico, per ottenere una legge che tuteli le persone che hanno avuto una neoplasia.
Fino ad ora sono state raccolte circa 24 mila firme dall’Associazione Aiom. Raggiungendo più di 100.000 firme, si potrà fare richiesta al Presidente del Consiglio di approvare la legge.
Noi ci auguriamo vivamente che qualcosa di bello accada, per realizzare il sogno di tante donne.