La precedente valuta che circolava in Italia prima dell’avvento della moneta unica europea è pervasa da un’interessante eredità, scandita dalle varie fasi della storia della Lira.

La Lira (abbreviazione: L. o Lit, il cui simbolo era ₤) è la moneta che ha circolato nel nostro Paese a partire dall’unità nazionale nel 1861 fino all’introduzione dell’Euro nel 2002. Questa valuta è stata precedentemente introdotta nel corso del periodo napoleonico insieme al tricolore. Sono perciò i due simboli usati dalla  Repubblica Cispadana  durante la prima campagna d’Italia, esattamente dal 1796 – 1797.

Più precisamente dunque la Lira è stata adottata come valuta durante la seconda campagna d’Italia con la ricostituzione della Repubblica Cisalpina come Repubblica Italiana (gennaio 1802).

Per essere in seguito trasformata in Regno d’Italia nel 1805. Le zecche di Milano, Bologna e Venezia nel 1807 si sono occupate delle prime emissioni delle monete da 40, 5 e 2 lire. Esattamente nel 1808 vengono messe per la prima volta in circolazione le monete da 1 lira e le monete da 20 lire.

Riguardante la  lira napoleonica sappiamo che si trattava di una versione relativa al franco francese, questo per quanto riguarda il valore , il peso e anche la forma.  Con la fine del Regno d’Italia nel 1814, la lira rimase in circolazione solo nel Ducato di Parma con l’immissione del sistema di monetizzazione decimale da parte della duchessa Maria Luisa d’Asburgo-Lorena.

Le monete messe in circolazione e coniate anche nel Regno di Sardegna di Vittorio Emanuele I sono rispettivamente le: 1, 2, 5, 20 e le 40 £.

Le tappe importante della storia della Lira

A partire dal 1861, con la riunificazione dell’Italia sotto i Savoia, la Lira diventa la valuta italiana. Anche se la prima moneta denominata lira italiana non si era ancora introdotta nel territorio piemontese.

La sua emissione si deve al Governo Provvisorio della Toscana nel 1859. Nel corso del 1862, la Lira ebbe corso legale andando a sostituire le altre monete in circolazione.

Tra le monete emesse si segnala quella da 1 lira da 5 g di argento dal titolo 900/1000 che coincideva a 0,29025 g d’oro fino, oppure a 4,5 g d’argento fino; poi scesi a 4,459 nel 1863. Sotto l’influsso della crescita della spesa pubblica ed a causa della terza guerra di indipendenza, nel 1866 fu stabilito il corso forzoso, in vigore fino al 1881 con effetto dal 1883.

Nel 1887 si sospese la convertibilità dei biglietti. Un’altra data importante è il 1893, quando si è verificata la liquidazione della Banca Romana sostituita dalla Banca d’Italia, disponendo di una copertura aurea del 40% delle lire in circolazione in quel periodo.

Vittorio Emanuele III, succeduto ad Umberto I nel 1900, per supportare l’entrata in guerra dell’Italia durante la prima guerra mondiale in un momento di carenza di metallo. Fece dunque ripristinare il corso forzoso il quale era stato revocato esattamente nel 1909 fino a 1927.

L’obbligo della copertura in oro si è abolito nel 1935 e nel 1936 con stima di 0,04677 g. La storia della Lira segnala nel 1960 il ripristino della commutabilità con inclusione al Fondo Monetario Internazionale. A quel punto viene registrato il valore di 1 lira che  corrispondeva a 0,00142 grammi di oro o a 625 lire per dollaro.

L’addio alla Lira per accogliere l’Euro

Il Sistema monetario europeo (SME) entra in vigore nel 1979. Inoltre nasce l’ECU (European Currency Unit – “unità di conto europea”) con partecipazione delle monete di: Germania, Francia, Italia, Danimarca, Paesi Bassi, Lussemburgo.

Fino al 1992 la lira era parte integrante dello SME, esattamente fin quando è stata presa nota delle transizioni finanziarie di George Soros. Come conseguenza la Sterlina e la Lira uscirono dallo SME, anche se la moneta italiana è tornata a fare parte nel 1996.

Il 1° gennaio 1999 in Italia si introduce l’Euro, anche se la Lira resta valida solo come espressione non decimale dell’Euro.  Per le forme di pagamento non-fisiche si è subito adottato il solo pagamento in Euro. Le lire vengono emesse per l’ultima volta esattamente nel 1999.

Ufficialmente dal 1° gennaio 2002 entra in circolazione l’Euro, con la fase della doppia circolazione. Un’altra tappa importante della storia della Lira.

In seguito le monete e le banconote in Lire si sono ritirate definitivamente il 1° marzo 2002. In questa data si è conclusa la regolare emissione delle serie divisionali in lire di monete proof e fior di conio.

Mentre si sono coniate delle serie speciali per ricordare gli anni più significati della moneta italiana.

In teoria, le monete e le banconote ancora in corso legale al momento dell’introduzione dell’Euro si potevano convertire nelle filiali della Banca d’Italia fino al 29 febbraio 2012. Per opera della manovra del governo Monti si sancì la prescrizione immediata delle monete e delle banconote il 7 dicembre 2011.

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