Il quotidiano Global Times segnala che si stanno eseguendo i primi test per sviluppare il vaccino Coronavirus. Una notizia diffusa anche dal ministero della Scienza e della Tecnologia cinese. Al momento la sperimentazione è entrata nella fase dei test sugli animali. Si ipotizza comunque che i primi test clinici per un vaccino contro Sars-Cov2 potrebbero partire a fine aprile.
Ma si attendono dei tempi lunghi prima di giungere a dei risultati soddisfacenti. Infatti gli scienziati sostengono che ci vorranno in media da 12 a 18 mesi. Quindi lo sviluppo del vaccino Coronavirus richiede dei tempi non brevi. Dopo la fase di identificazione del bersaglio della vaccinazione si dovrà sottoporre il farmaco a sperimentazione. Questa fase richiede qualche anno di indagine.
Tra le nazioni più impegnate in tal campo si segnala l’Australia. Al Peter Doherty Institute di Melbourne, un gruppo di esperti hanno per primi avviato dei lavori di laboratorio per coltivare il virus fuori dai confini della Cina. Infatti il governo australiano ha rivelato la disponibilità di due milioni di dollari.
Questi finanziamenti saranno stanziati per sostenere i ricercatori impegnati a sviluppare un vaccino. Dunque i ricercatori potranno richiedere i fondi dal Medical Research Future Fund. L’ente gestirà le gare tra i centri di ricerca che lavoreranno insieme con il Doherty Institute. In collaborazione con l’ente nazionale di ricerca Csiro e l’Università del Queensland.
Vaccino Coronavirus: le possibili vie per svilupparlo in breve tempo
Al momento sono impegnate decine di aziende per formulare il vaccino Coronavirus. Inoltre sono diverse le possibili vie da seguire per ottenere una vaccinazione contro il virus cinese. Sfruttando al meglio le più moderne tecnologie che riducono i tempi.
Anche se la via più affidabile è quella più tradizionale ma lenta. In tal caso i vaccini si sviluppano facendo crescere il virus. Per poi ucciderlo ed iniettarlo in associazione a delle sostanze adiuvanti. Tra le nuove tecnologie, più rapide si segnala la strada intrapresa negli Stati Uniti. Che porta verso un vaccino a Rna, ossia sintetico fatto di nucleotidi: brevi sequenze genetiche del virus.
Per ottenerlo si parte dalla mappa genetica del virus per poi costruire un gene sintetico. Questo è capace di controllare la produzione di una delle proteine di superficie usate dal virus per entrare nelle cellule. In seguito, il gene sintetico una volta iniettato attiva la reazione del sistema immunitario. Il prototipo di un vaccino di questo tipo si può formulare in circa una settimana. Per sviluppare un vaccino, si può inoltre intraprendere la procedura per ottenere un gene sintetico. Che dopo sarà trasferito in un virus di tipo diverso. Cioè modificato per renderlo innocuo e poi trapiantato nelle cellule.
Si potrà anche emulare una tecnologia più moderna e sicura registrata nel 2019. Questa ha permesso di ricavare il vaccino contro il virus della febbre emorragica di Ebola. Ma in assoluto, la procedura più rapida consiste nel formulare il prototipo di un vaccino. In tal caso però sono più lunghi i tempi della sperimentazione. Come quelli necessari per superare l’esame delle agenzie che concedono le autorizzazioni e la sorveglianza sui farmaci. Si ipotizzano quindi come tempi di realizzazione del vaccino contro il virus cinese da uno a tre anni.