Si continuano ad essere taciuti gli orrori che stanno devastando non solo il territorio, ma anche la popolazione della Siria. Basti pensare che negli ultimi giorni del mese di febbraio 2020, ben 10 scuole siriane hanno subito bombardamenti nel corso delle lezioni. Ad oggi, in totale si contano 20 scuole rase al suolo. Tra le vittime principali di questo disastro umanitario ci sono proprio i civili, in particolare i bambini.
Secondo i dati raccolti, si contano più di 3 milioni di civili costretti a fuggire dalla loro terra. Una decisione sofferta ma necessaria che molti prendono per portare in salvo le famiglie, dai continui bombardamenti e colpi di artiglieria.
Ma i profughi siriani devono superare anche delle condizioni climatiche ostili, rese più dure dallo stato di guerra. Infatti nello Stato del Vicino Oriente la stagione invernale è molto rigida. Per mettersi in fuga dalla guerra molti cittadini cercano salvezza verso la frontiera turca, che è chiusa.
Così negli ultimi tempi le condizioni dei civili locali sono peggiorate, nonostante la presenza sul campo di campi di accoglienza sovraffollati. Molti invece vivono in accampamenti di fortuna esposti al freddo.
Siria: i soldati turchi morti nella provincia di Idlib
La guerra civile siriana attiva ormai da quasi 10 anni è sorta per contendersi il territorio. In questa lotta sono contrapposte diverse potenze mondiali che cercano di conquistare il predominio su tutta la regione. I principali contendenti sono la Turchia e la Russia. A rendere più crudele questa guerriglia intervengono anche le milizie di mercenari e di jihadisti assoldati dai due Stati.
Da parte sua invece l’Occidente si dimostra disinteressato dalle questioni politiche e territoriali che vanno in scena in Siria. Per questo non si arrestano le vittime di tale assurda guerra. Che sembra andare incontro a peggioramenti.
Visto che la presenza turca sul territorio rende più grave la situazione nella provincia di Idlib. Qui negli ultimi giorni le forze di Damasco hanno ucciso oltre trenta soldati turchi. Ancora una volta queste vittime sono dovute ad un bombardamento aereo.
Si precisa che la Turchia considera la provincia di Idlib suo possedimento, per questo ha inviato delle truppe solidali con gruppi di jihadisti. A cui si contrappone il fronte militare formato da Siria e Russia.
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