Reddito d’emergenza fino a 1600 euro spalmati su due tranche, per i nuclei familiari con Isee non superiore a 15 mila euro. Ma il sussidio sarà concesso anche a chi è residente in Italia da meno di dieci anni. Mentre saranno esclusi dal Rem i beneficiari del reddito di cittadinanza ed i lavoratori domestici. In quanto vige il divieto di cumulare le indennità.
Per la misura di sostegno si hanno a diposizione 954,6 milioni e si rivolge ad una platea di circa 3 milioni di persone. Si presume che i primi pagamenti arriveranno tra un mese. Le richieste per accedere al Rem, voluto dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, vanno presentate entro la fine di giugno. Le domande si possono presentare tramite i centri di assistenza fiscale, che prima dovranno stipulare una convenzione con l’Inps, ed i patronati.
Dopo la conferma del Rem è stata smentita la possibilità di cumulare i sussidi vecchi e nuovi. Quindi non potranno riceverlo quelle famiglie che attualmente ricevono il reddito di cittadinanza. Che si conferma come aiuto mensile inferiore a 400 euro. Infine ha prevalso la linea dem, contraria al reddito di cittadinanza più corposo.
Reddito d’emergenza fino a 1.600 euro
I beneficiari dei sostegni economici avranno accesso alle due mensilità del reddito di emergenza. In particolare, i principali destinatari saranno le famiglie con un valore Isee inferiore a 15 mila euro. Così potranno ricevere un importo compreso tra 400 e 800 euro, variabile in base al numero dei componenti del nucleo.
Per beneficiare del reddito d’emergenza fino a 1.600 euro è necessaria la residenza, ma senza il vincolo dei 10 anni. Un requisito che invece esclude molti stranieri dal reddito di cittadinanza. Per avere diritto al Rem si deve poi avere un patrimonio mobiliare non superiore ai diecimila euro, si sale a ventimila euro per le famiglie numerose.
Sono esclusi dal reddito di emergenza, i lavoratori domestici che potranno percepire l’indennità da 500 euro per colf e badanti. Come anche i nuclei con uno dei componenti titolare di trattamenti pensionistici.
Chi riceve il reddito di cittadinanza, sarà preso in considerazione per sopperire alla carenza di manodopera nei campi. Di fatto, il ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, ha ribadito la possibilità di reclutare per tali lavori chi riceve aiuti economici. Coloro che rifiuteranno le offerte di lavoro che provengono dal settore agricolo non perderanno comunque il diritto al sussidio.
In più, è stato stabilito che chi riceve il reddito di cittadinanza può stipulare con datori di lavoro del settore agricolo contratti a termine non superiori a 30 giorni. Che si possono rinnovare per altri 30 giorni, senza perdere o vedersi ridurre il contributo. A patto che la retribuzione complessiva per il lavoro svolto non superi il limite di duemila euro. Alla fine la platea dei percettori del reddito di cittadinanza non si allargherà. Infatti, il governo non ha rivisto i requisiti per accedere al sussidio. Così il valore Isee richiesto per averne accesso conferma la soglia di 9.360 euro.