Paolo Peira è il paziente che si è sottoposto al primo intervento al cuore sotto ipnosi. Questa tecnica è stata introdotta dal dottor Luca Bacino in sala operatoria. Infatti il paziente ha deciso di sottrarsi all’anestesia per il suo intervento di ablazione della fibrillazione atriale.
Così l’uomo di 63 anni, è stato il primo ad essere ipnotizzato prima di essere operato al cuore. L’intervento si è verificato nella sala di elettrofisiologia dell’ospedale San Paolo di Savona, il 20 dicembre 2019. Il medico che ha eseguito l’operazione è Francesco Pentimalli.
Il dottor Luca Bacino è il primo ad usare l’ipnosi appresa presso la scuola italiana di ipnosi Ciics (Centro Italiano di Ipnosi Clinico Sperimentale) di Torino. Prima di quest’eccezionale novità, la sola opzione anestetica era la politerapia farmacologica locale e sistemica. Si tratta dell’assunzione in parallelo di 5 o più farmaci a scopo analgesico ed anestetico per sostenere l’intervento.
Il dottor Bacino ha spiegato gli effetti dell’ipnosi durante l’intervento. In particolare si è soffermato sul fatto che con l’ipnosi si può limitare l’uso di farmaci anestetici ed analgesici. Dunque sfruttando questa capacità si potrà in futuro applicare la tecnica dell’ipnosi clinica più spesso in campo medico. Soprattutto la si potrà applicare durante le procedure interventistiche cardiologiche a scopo analgesico.
Primo intervento al cuore sotto ipnosi: la testimonianza del paziente
Quindi l’ipnosi clinica riduce l’impiego dei classici farmaci. Oltre a rendere la procedura chirurgica più sopportabile per i pazienti.
Nel caso del primo intervento al cuore sotto ipnosi l’equipe medica ha ribadito l’importanza della collaborazione del paziente. Infatti la tecnica dell’ipnosi richiede grande cooperazione. È importante mantenere sempre un contatto diretto con il paziente.
Da parte sua, Paolo Peira ha rivelato di non aver sentito mai dolore e che è stato persino bello. Questa la testimonianza del paziente sottoposto al primo intervento al cuore sotto ipnosi.
“Quando sono entrato e ho visto la sala piena di macchine e di fili, ho avuto paura. Poi il dottor Bacino si è avvicinato e ha iniziato a parlarmi, a chiedermi di fare respiri profondi e di rilassarmi. E tutto attorno a me si è attenuato: le voci, i rumori. Sentivo tutto ma ‘distante’, non provavo dolore. E le 4 ore che ho passato in quella posizione sono letteralmente volate”.
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