Dopo i casi di peste suina africana che si sono verificati due mesi fa, di recente è riesploso l’allarme in tutta la Germania. Qui il numero dei contagi ha riguardato diversi allevamenti del Paese, tanto da spingere le autorità ad avviare delle misure per arginare i contagi.
In particolare, la Sassonia ha reso noto il primo caso confermato di peste suina africana tra i cinghiali. L’istituto Friedrich Loeffler infatti ha confermato che il 27 ottobre un cinghiale ucciso nel distretto di Görlitz è risultato infettato.
Si teme che l’infezione possa colpire anche i maiali di allevamento. Un evento che potrebbe scatenare una catastrofe per gli allevatori. Questo sarebbe un ulteriore colpo per il settore già provato dall’emergenza Covid. Gli animali colpiti dalla peste suina tendono a morire dopo pochi giorni.
Il ministero sassone competente ha agito in modo tempestivo, attivando un’unità di crisi. In seguito si è adottato un piano per l’istituzione delle zone di restrizione.
A tal proposito la ministra della sanità Petra Köpping ha dichiarato:
“Faccio appello agli allevatori di suini affinché non abbandonino i loro sforzi per proteggere i suini domestici e per perseguire costantemente misure di biosicurezza. Il compito ora è reagire con prudenza e agire collettivamente. Siamo ben preparati per un’emergenza”.
Prima del caso registrato in Sassonia, in Germania il contagio da pesta suina aveva interessato solo la zona di Brandeburgo. Qui si sono riscontrati circa 116 casi di animali contagiati.
Le autorità locali hanno lanciato un preoccupante allarme che era già scattato in altri Paesi europei. Si tratta di aree geografiche vicino al confine con la Germania e con la stessa Italia. Infatti la malattia si sta avvicinando ai confini italiani. Dopo i recenti casi in Belgio, Francia e Germania.
Peste suina africana, la situazione in Italia
Anche la ministra italiana dell’agricoltura Teresa Bellanova è intervenuta sul caso. Dopo le sollecitazioni da parte di tanti allevatori.
La ministra ha così spiegato:
“Ho deciso di proporre un decreto legge per disporre l’adozione del Piano regionale di gestione e controllo delle popolazioni di cinghiali da parte delle Regioni. Con le finalità di prevenire la diffusione della peste suina africana” ha spiegato la ministra.
Per affrontare responsabilmente la situazione, ho assunto un’iniziativa concordata con il Ministero della Salute. Che ha la responsabilità di presentare ogni anno alla Commissione Europea un piano di intervento per il contrasto della Peste Suina Africana”.
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