Il ricordo di Karol Wojtyła è ancora vivo nell’immaginario collettivo di tutti, anche oggi che ricorre l’anniversario della sua morte, oggi di Papa Giovanni Paolo II ci restano anche ultime parole.
Rese note da Angelo Comastri, Cardinale vicino al Santo Padre. Infatti a distanza di più di un decennio il Cardinale Comastri ha rivelato a Radio Vaticana le ultime parole di Papa Wojtyla. Più precisamente ad undici anni dalla sua morte, la sera del 2 aprile 2005.
Nel suo racconto ricorda che i giorni di agonia del Santo Padre sono stati vissuti in Vaticano con grande preoccupazione. Perché le condizioni di salute di Giovanni Paolo II, si erano aggravate. Dopo il suo ricovero in ospedale si temeva che sarebbe morto. Anche se tra i fedeli si era accesa la speranza con il ritorno nei suoi appartamenti personali. Diversa invece la visione dello staff che seguiva il Santo Padre da vicino.
Nonostante alcune voci della stampa ipotizzassero che il Papa fosse entrato in coma, la notizia fu smentita dai medici ufficiali. Così mercoledì 30 marzo Giovanni Paolo anche se non riusciva a parlare ed a muoversi era cosciente.
Grazie alle testimonianze di suor Tobiana e don Stanislao Dziwisz, che accudivano il Papa, Comastri ha raccontato quelle che sarebbero state di Papa Giovanni Paolo II le ultime parole prima della sua morte. Karol Wojtyła avrebbe detto come ultime parole: “Oggi è mercoledì e io mi alzo”. Una frase piena di significato e ripetuta più volte dal Santo Padre.
Papa Giovanni Paolo II: il suo grande lascito per tutta l’umanità
Mantenendo la promessa, verso le ore 11, il Papa si è affacciato alla finestra per fare il segno della croce alla folla presente in Piazza San Pietro. La sua ultima uscita pubblica, anche se non ha detto una parola, ha toccato i fedeli presenti in piazza e non solo loro. Dopo due giorni dopo, il 2 aprile, Giovanni Paolo II è spirato alle ore 21.37. Tramite un elettroencefalogramma di 20 minuti si è confermata la morte.
A 15 anni di distanza si ricorda il cuore generoso di Karol Wojtyla e la sua dipartita dopo una lunga agonia. Oggi si citano le sue parole di amore, speranza e fratellanza universale. Inoltre si ricorda il grande merito di aver unito e difeso l’Europa.
Come anche i suoi inviti a tutte le popolazioni e le nazioni del mondo a rinunciare agli egoismi. Nei numerosi discorsi nel corso del suo pontificato ha ribadito più volte l’importanza delle radici giudaico-cristiane come collante di un progetto comune. Per ricordarlo oggi si leggono le sue più celebri omelie e discorsi, ma si rendono note anche alcune lettere private a capi di Stato.
Per una lettura di approfondimento leggi: Coronavirus, buoni spesa e pacchi alimentari per famiglie in difficoltà.