La figlia di Bruce Lee ha fatto causa ad una nota catena fast food per aver usato l’immagine della star del cinema di arti marziali in un logo. Più precisamente la Bruce Lee Enterprises di Shannon Lee ha imputato ai ristoranti Kungfu Catering Management di aver sfruttato l’immagine del padre per anni senza pagare i diritti di proprietà intellettuale.
La Bruce Lee Enterprises di Los Angeles si occupa del merchandising e delle licenze dell’immagine di Bruce Lee. In particolare, la società si pone come obiettivo quello di mantenere vivo il ricordo e lo spirito dell’artista di arti marziali.
La catena di ristoranti Real Kung Fu, dal 2004 riporta nel suo logo l’immagine di un uomo dai capelli scuri, fermo in una posa di kung fu, che assomiglia al famoso attore e cultore di arti marziali.
Per tutta risposta la catena di ristoranti con base a Guangzhou ha dimostrato stupore. Visto che ormai da 15 anni utilizzano lo stesso simbolo grafico. Da quanto riportato portale web cinese sina.com, la figlia di Bruce Lee ha chiesto alla catena di fast food di ritirare dal logo l’immagine del padre.
Inoltre Shannon Lee ha intimato ai ristoranti Real Kung Fu di chiarire entro 90 giorni che non hanno nulla a che fare con Bruce Lee. Naturalmente, la donna ha avanzato una richiesta di risarcimento di 210 milioni di yuan (30 milioni di dollari).
La figlia Bruce Lee e le critiche a Quentin Tarantino
Qualche tempo fa, la figlia di Bruce Lee aveva criticato il regista Quentin Tarantino per aver dato una lettura sbagliata della figura del padre. Nella pellicola “C’era una volta a Hollywood” il registra aveva rappresentato Bruce Lee come uno sbruffone.
Così la figlia del campione di arti marziali si è scagliata contro Quentin Tarantino per aver fatto un ritratto negativo del padre. Come tutta risposta il regista nel corso della conferenza stampa di presentazione del film a Mosca ha replicato duramente.
In questo modo Tarantino ha giustificato la sua scelta: “Bruce Lee era un ragazzo arrogante. Il modo in cui parla nel film non l’ho inventato del tutto, l’ho sentito nella realtà dire cose del genere. Se la gente dice: “Beh, non ha mai detto di voler picchiare Muhammad Ali”, beh sì, l’ha fatto. Non solo lo ha detto lui, ma anche sua moglie, Linda Lee”.
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