Nel corso della conferenza stampa di presentazione del Decreto Rilancio c’è stato il “no” di Conte agli spostamenti tra Regioni. Anche se nei giorni scorsi si erano susseguite diverse voci nel mondo politico che prevedevano una riapertura più veloce.
Ma per ora, per gli spostamenti tra le Regioni bisognerà ancora aspettare. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha affrontato vari punti del Decreto Rilancio, tra cui quello della mobilità interregionale.
Tale decisione è stata presa in base alle opinioni espresse dalle singole Regioni. Dunque, per il momento si è registrato il “no” di Conte agli spostamenti tra le Regioni.
Queste le parole del premier in riferimento a quanto riferito dalle diverse Regioni: “Abbiamo avuto un incontro con le Regioni con il ministro Boccia. Le Regioni ci hanno prospettato, quasi tutte, l’esigenza che questi spostamenti interregionali rimangano congelati o limitati al massimo, almeno in questa fase”.
Il “no” di Conte agli spostamenti tra Regioni
La motivazione di questo rinvio, data dal presidente del Consiglio, si basa sul fatto che con la riapertura di molte attività, gli spostamenti tra Regioni che vivono differenti situazioni sanitarie potrebbero creare confusione. Inoltre Conte ha riferito che si sta lavorando ad un nuovo decreto che avrà per oggetto gli spostamenti. Ecco le sue parole:
“Non abbiamo adottato ancora il nuovo decreto, ma posso preannunciare, ricordando che era una richiesta non unanime ma maggioritaria dalle Regioni, che mi sembra una richiesta ragionevole. Ci avviamo a una ripartenza pressoché completa, è bene che non ci siano troppi trasferimenti interregionali che potrebbero condizionare una valutazione della curva epidemiologica”.
Un provvedimento sul tema degli spostamenti potrebbe essere presentato nei prossimi giorni. In vista delle riaperture su base regionale che si avvierà il 18 maggio.
Tra le varie previsioni che circolano su tale argomento ha preso forma anche l’ipotesi di una legge quadro. Si tratterebbe di una legge statale che fissa dei principi. E lascia la scelta alle Regioni il come muoversi. Quindi è presumibile che gli spostamenti tra le Regioni saranno regolati da una legge statale. O da un accordo tra le stesse Regioni.
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