Si prevede la riapertura dei confini regionali a breve, così dopo l’avvio della Fase 2 saranno possibili gli spostamenti tra Regioni senza motivo. Una possibilità che appare alquanto concreta. Si ipotizza la sua inaugurazione a partire dall’1 giugno. Anche se questo “ok” non significherà un via libera ignaro delle misure anti Coronavirus. Infatti si tratta di una decisione che si potrà prendere nel pieno rispetto di alcune condizioni. Si tratta dei parametri stabiliti dal ministero della Salute.
Al momento, questo è la direzione verso cui vuole andare il governo. Se i dati epidemiologici dovessero confermarsi o migliorare. Un orientamento indicato dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia. E confermato anche dal presidente della Liguria, Giovanni Toti. Che fa riferimento alla data del primo giugno.
Lo stesso Boccia ha indicato tale data come quella più plausibile per riaprire i confini. E così rendere possibile gli spostamenti tra Regioni. Queste le parole del ministro per gli Affari regionali rilasciate a Repubblica.it:
“Due regioni a basso rischio, a maggior ragione se limitrofe, sarà naturale che potranno avere mobilità interregionale. Ma se una regione è ad alto rischio e una a basso rischio ci saranno inevitabili limitazioni automatiche. Questo meccanismo non è stato ancora definito perché è il più complesso e andrà deciso insieme”.
Verso il via libera agli spostamenti tra Regioni nella Fase 2
Non ci sarà quindi una riapertura generalizzata. Ma associata al rispetto delle indicazioni del ministero della Salute. Che esaminerà ben 21 indicatori. Per misurare la diffusione del contagio e l’efficacia dei dipartimenti sanitari delle singole regioni di tracciare ed isolare i focolai.
I punti centrali riguardano: la capacità di monitoraggio, l’accertamento diagnostico, la gestione dei contatti. Senza trascurare i risultati sulla stabilità di trasmissione e sulla tenuta dei servizi sanitari.
Quindi si viene a delineare una maggiore libertà di spostamento su tutto il territoriale nazionale. Si è orientati verso il primo giugno per avviare il nuovo step della Fase 2 dopo il lockdown. Si ipotizza che si potrebbe concedere alle Regioni la possibilità di fissare le specifiche barriere all’ingresso.
Con la possibilità di richiedere la quarantena a chi arriva. Le Regioni potranno anche chiedere un test sierologico. Da fare al massimo entro la settimana precedente. Ad esempio il governatore della Sardegna, Christian Solinas, ha segnalato che verrà fatta tale analisi ai turisti. Che saranno ospitati nell’isola nel corso di tutta l’estate. Se tutte le Regioni opteranno per i test, si rischierà un vero e proprio congestionamento nei laboratori di analisi.
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