Equitalia e Cassazione: nuovo condono?
Molti ancora oggi evadono il fisco: che si tratti di dimenticanze di scadenze, di espedienti o di situazioni di difficoltà, i controlli di Equitalia sono serrati.
Ma una recente sentenza della Corte di Cassazione fa pensare e desta polemiche: parliamo dell’Ordinanza n. 28072/2019 , relativa al periodo compreso tra il 2000 e il 2010.
Equitalia e la sentenza della Corte di Cassazione
Si tratta di una vera e propria sanatoria: una pace fiscale che darebbe un po’ di respiro a quei contribuenti che sono oberati dai debiti.
Ma vediamo nello specifico cosa è oggetto di condono e quale è l’importo e il periodo esatto di iscrizione a ruolo.
Equitalia e la Cassazione: chi ha diritto al condono?
Innanzitutto , parliamo del periodo a cui ci si riferisce: si tratta del periodo compreso tra il 1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010.
- Cosa viene condonato? Si annulleranno multe, bolli auto, fermi amministrativi Imu, Tasi, Tari e sanzioni amministrative di piccoli importi, cioè sotto i 1000 euro.
Annullamento perciò per tutte le precedenti voci, iscritte a ruolo nel periodo sopracitato.
Come controllare se si ha diritto al condono
Occorre controllare minuziosamente le singole voci ad una ad una, verificare , per ciascuna, l’importo esatto e la data di iscrizione a ruolo. Le voci che risultano sotto i 1000 euro si condonano.
L’annullamento sarebbe già operativo dal dal 31 dicembre 2018
Pare inoltre che per questi importi non ci sia bisogno di fare richiesta, ma semplicemente si annullano automaticamente.
Cosa accadrebbe se la cancellazione non fosse avvenuta, se ci fosse una causa in corso per queste cartelle o se il fisco continuasse a notificare cartelle?
Semplicemente , per legge il debito dovrà comunque essere annullato.
Naturalmente il condono ha generato non poche polemiche, prima di tutto tra la gente comune, soprattutto da parte di coloro che pagano le tasse senza ritardi.
Ma anche a livello politico sono emersi dei dissensi: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha affermato in una recente intervista:
““Ciò crea un precedente per eventuali future problematiche legate alla gestione dei capitali. Soprassedere sulla questione debiti consente l’incentivazione del reato. Tutto ciò attua un ammanco dei capitali dello Stato ed un precedente importante nella gestione della Pubblica Amministrazione”.
Di un avviso totalmente differente è Matteo Salvin, leader della Lega, che durante il lockdown aveva richiesto la cancellazione di tutte le cartelle.
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