Si è raggiunto l’accordo sul Decreto scuola, che prevede il concorso per i precari in programma dopo l’estate e non sarà più a crocette ma con una prova scritta. Grazie all’intercessione di Conte sul bando straordinario, gli insegnanti potranno tornare in cattedra a settembre a tempo determinato, presi dalle Graduatorie d’istituto. Solo quando le condizioni epidemiologiche lo permetteranno si potrà svolgere il test scritto. Con consegna di un elaborato.
Per ora i circa 32 mila docenti di scuola media e superiore saranno a disposizione della scuola per prendere una cattedra sulla base delle Graduatorie d’istituto che dovranno essere aggiornate. Si tratta di una soluzione che riprende molte delle richieste del Partito democratico e di Liberi e uguali.
Per il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina sono stati giorni di tensione. Aveva addirittura pensato di lasciare l’incarico ma poi si è arresa di fronte alle considerazioni politiche di Conte che ha esternato: “non possiamo spaccarci sulla scuola”. Alla fine anche la ministra, che voleva un concorso subito, si è detta soddisfatta in riferimento al Decreto scuola firmato. Queste le dichiarazioni della ministra Azzolina:
“Bene la soluzione sul concorso straordinario per la scuola. Vogliamo ridurre il precariato per dare più stabilità alla scuola e vogliamo farlo attraverso una modalità di assunzione che garantisca il merito. Abbiamo 78 mila insegnanti da assumere nel primo e secondo ciclo fra concorsi ordinari e concorso straordinario. Sono numeri importanti e dobbiamo fare presto”.
Decreto scuola: decisioni che soddisfano un po’ tutto il mondo politico
Al momento i dubbi riguardano la prova selettiva in entrata per l’assunzione di 32 mila insegnanti. Per ora, si prevede il suo svolgimento nel corso dell’estate. Per quanto riguarda la modalità scelta per il concorso, ci sarà una prova scritta. Con consegna di un elaborato, senza il contestato quiz a risposta chiusa. Si è optato per questa soluzione perché il governo vuole contrastare il precariato “garantendo la meritocrazia”.
Non sono state ancora fissate le prossime date del bando ordinario per le scuole medie e le superiori né quelle per la prova per l’infanzia e la primaria. Un parere positivo lo ha espresso sul decreto scuola anche la viceministra all’Istruzione Anna Ascani, che ha dichiarato:
“La soluzione trovata ci convince perché va nella direzione auspicata. Il Partito democratico non voleva una sanatoria e non abbiamo mai sostenuto che si potesse entrare a scuola senza una forma di selezione.
Noi pensavamo che le crocette non fossero un sistema di selezione adeguato e la pandemia ha cambiato tutto il quadro. Con i precari e i sindacati volevamo cambiare un concorso-lotteria e ci siamo riusciti, ora guardiamo a settembre”.
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