Il Coronavirus sta continuando a preoccupare ed è ormai psicosi anche nel nostro paesi. Per questo si sta cercando di prendere qualche misura preventiva per evitare ogni forma di contagio.
A tal riguardo, i governatori di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia hanno scritto una lettera al Ministero della Sanità. A questi si è aggiunto il Presidente della Provincia Autonoma di Trento.
Questi avrebbero chiesto che il periodo di isolamento previsto per chi torna dalla Cina sia applicato anche ai bambini che frequentano le scuole. La lettera porta la firma di Luca Zaia, Attilio Fontana, Massimiliano Fedriga e Maurizio Fugatti.
Coronavirus, lettera indirizzata al Ministro Roberto Speranza
La lettera è stata poi spedita direttamente al Ministro Roberto Speranza. Proprio quest’ultimo pare che nella giornata di sabato abbia diramato un elenco di norme da rispettare per evitare ogni forma di contagio. A tal riguardo il governatore veneto Zaia avrebbe detto la sua.
“Non c’è nessuna volontà di contrapposizioni politiche, nè tantomeno di ghettizzare. Vogliamo solo dare una risposta all’ansia dei tanti genitori visto che la circolare non prevede misure in tal senso”. Queste le parole di Zaia.
Di contro però intervene l’Istituto superiore di Sanità. Questo spiega che le misure che sono state già adottate sono sufficienti a tutelare la salute dei bambini e della popolazione. “L’Italia è tra i paesi che hanno adottato le misure più ampie ed articolate”, ha sottolineato l’Iss.
Le puntualizzazioni dell’Iss
“Altri Paesi europei non hanno adottato misure specifiche per la popolazione scolastica”, puntualizza anche l’Istituto. Quest’ultimo ha anche fatto sapere che ad oggi tutte le persone che sono tornate dalla Cina, sono state e sono soggette a controllo sanitario.
“SI chiede che “l’accesso dei bimbi in età scolastica, che provengono dalla Cina e dai territori problematici, siano tenuti fuori dalle scuole per un periodo di osservazione di 14 giorni, di natura sanitaria, anche se in età dell’obbligo, in modo da scongiurare l’eventualità di diffusione” del virus“. E’ questo quanto si legge ancora nella lettera.
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