Rientro a scuola il 14 Settembre è la data confermata, in tutta Italia, per il rientro a scuola degli studenti. In vista del ritorno in classe, il Comitato Tecnico Scientifico ha comunicato le linee guida per contrastare la diffusione del Coronavirus.
Siamo davvero pronti ad affrontare il ritorno dei ragazzi tra i banchi?
Dopo mesi trascorsi davanti ai computer in una videoconferenza che simula la lezione classica, la sfida del ritorno in classe presenta alcune problematiche. Pare infatti che i presidi di molte scuole abbiano già ricevuto richieste da parte dei genitori, che pretendono naturalmente la messa in sicurezza dei propri figli.
Un’altra questione da affrontare è l’età dell’insegnanti: sembra infatti che l’Italia abbia il numero maggiore di docenti che superano i 50 anni.
Se fino a fine Luglio gli ultra 55enni, potevano insegnare in smart working, dal 14 Settembre ritorna l’obbligo anche per loro di rientrare nelle classi. Le uniche categorie ad essere ancora tutelate saranno coloro che soffrono di gravi problemi immunitari, oncologici e cardiovascolari. Un’altra problematica riguarda le classi ed i loro arredi.
I dirigenti scolastici denunciano, ad oggi, la carenza di spazi adeguati e la non completa disponibilità dei banchi monoposto. In tale situazione critica, per la distribuzione dei banchi, saranno privilegiate le scuole dotate di spazi ridotti.
Norme di prevenzione: mascherine, distanziamento, igienizzazione
La mascherina sarà obbligatoria per gli studenti dai 6 anni in su e per il personale scolastico. L’obbligo vale nei casi in cui non sia possibile il distanziamento di almeno un metro.
Non saranno obbligati ad indossarla i bambini sotto i 6 anni e gli studenti disabili che non possano tenerla. Per i ragazzi ed il personale scolastico sono previste 11 milioni di mascherine gratuite al giorno Si provvederà alla sanificazione dei locali e si distribuiranno 170mila litri a settimana di gel per igienizzare le mani Obbligatorio distanziamento e mascherina anche negli scuolabus.
Norme di comportamento in caso di sintomi
Non vi è obbligo di misurazione della temperatura all’arrivo a scuola, ma si raccomanda ai genitori di misurare la febbre ai figli a casa.In caso di sintomi, si avviseranno i genitori e si isolerà l’alunno in uno spazio apposito, sotto la sorveglianza di un adulto con mascherina.
L’ambiente frequentato dall’alunno sarà sanificato e il ragazzo che ha sintomi dovrà fare il test diagnostico. In caso di positività, si identificheranno i contatti del ragazzo, sia bambini che adulti e si procederà ad effettuare eventuali test diagnostici. Coloro che risulteranno positivi, dovranno stare in quarantena e potranno rientrare a scuola solo a guarigione clinica avvenuta.
Coronavirus, come rafforzare il proprio sistema immunitario per prevenirlo