Tra le vittime del Coronavirus ci sono molti medici tra cui un giovane medico epidemiologo bolognese di soli 38 anni, infatti è morto Andrea Farioli. Il giovane è stato trovato senza vita nella sua casa nei giorni scorsi. Questo il comunicato dell’Ordine dei Medici di Bologna che lo ricorda.
“Negli ultimi giorni Andrea era stanco e l’avevamo più volte sollecitato a ridurre il tempo della sua presenza in servizio, cosa che lui aveva accettato solo parzialmente”.
Il medico sarebbe morto per un malore. Dallo scoppio della pandemia aveva passato tutto il suo tempo a studiare senza sosta il virus. Per questo motivo l’epidemiologo era stanco. Probabilmente questo accumulo di stanchezza ha contribuito a minare il fisico del giovane, determinando la sua morte. Più volte i colleghi lo avevano persuaso a riposarsi di più riducendo la sua presenza in servizio.
Ma la sua voglia di dare una mano e la passione per il suo lavoro lo avevano spinto a non accettare in pieno queste sollecitazioni. Il suo impegno era motivato dal suo senso del dovere.
Morto l’epidemiologo Andrea Farioli che con impegno stava studiando il Coronavirus
Ancora non sono note le cause della morte del giovane medico. Era impegnato negli ultimi mesi su due fonti: sia come epidemiologo, sia come medico al lavoro.
Dopo aver appreso che è morto l’epidemiologo Andrea Farioli si è ipotizzato che ci sia una correlazione con la grave emergenza sanitaria. Ma non si può stabilire se ci sia un legame diretto con il Coronavirus, o con la sua partecipazione attiva contro la pandemia. Comunque i suoi colleghi sostengono che debba essere ricordato tra i medici che hanno perso la vita nella lotta contro il Covid-19.
Inoltre si ricorda il giovane medico come una mente brillante visto il suo curriculum vitae. Nato ad Assisi, si era trasferito a Reggio Emilia e dopo il liceo ha preso la decisione di frequentare l’università a Bologna. Dove si è laureato in medicina. Poi ha ottenuto un dottorato di ricerca ed importanti riconoscimenti anche fuori dal territorio nazionale.
Infatti il giovane professionista ha collezionato un gran numero di pubblicazione e costanti impegni presso l’Università di Harvard. Nell’ultimo periodo si era dedicato allo studio dell’epidemiologia del Covid-19, senza trascurare il suo costante impegno nell’attiva di controllo e valutazione degli operatori del Policlinico.