Intorno alle ore 23 del 28 gennaio si è verificato un tentativo di attacco al portavalori lungo l’autostrada A1. Per assalire il furgone blindato si era creata una vera e propria barriera di fuoco con auto bruciate. In più, il commando che ha organizzato il mancato colpo aveva sparso chiodi sul manto stradale.
In base alle prime ricostruzioni, il gruppo di assalitori era composto da dieci persone a bordo di sei auto ritrovate incendiate nei pressi di Salerano sul Lambro (Lodi).
Si presume che il tentativo di rapina si indirizzava nei confronti di un portavalori della ditta Battistolli. Secondo la ricostruzione, all’assalto ha preso parte un gruppo a bordo di sei auto. In tutto le persone coinvolte sarebbero una decina. Le quali hanno creato due barriere di automobili date alle fiamme.
Inoltre per creare ulteriori disagi al guidatore del mezzo blindato hanno cosparso chiodi sull’asfalto. Ma il portavalori si è rifugiato in un autogrill. Così si è sventato il tentativo di rapina. In seguito il tratto di strada tra Lodi Vecchio e San Zenone al Lambro è stato interessato da diversi chilometri di coda.
Attacco al portavalori sulla A1: già in passato un caso di rapina simile
Prontamente sono giunte sul posto le squadre dei Vigili del fuoco per spegnere gli incendi. Anche la scientifica della Polizia di Stato si è recata lungo l’autostrada A1 per i primi accertamenti.
Per fortuna, le guardie giurate non hanno subito alcun ferimento. Anche perché il piano di attacco al portavalori è fallito. Forse il commando ha desistito, imbattendosi per caso in una pattuglia della polizia.
Nel piano dei criminali si ipotizzava di creare due barriere di fuoco lungo un tratto di autostrada per intrappolare il mezzo.
Non si tratta del primo episodio di rapina capitato in questo luogo con la medesima dinamica di azione. Già nel novembre del 2014 su questo tratto di autostrada, qualche chilometro più a sud, si è verificato un caso simile. Infatti alcuni malviventi realizzarono due barriere di fuoco per assalire un blindato che trasportava 5 milioni di euro.
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