L’associazione Essere Animali ha fatto un’inchiesta choc sugli agnelli macellati per Pasqua. Diffondendo un video raccapricciante in cui si evidenziano maltrattamenti sugli animali. Ogni anno, in prossimità delle feste pasquali si denuncia una vera e propria ecatombe di migliaia di agnelli di un mese di vita, macellati e mangiati per tradizione. Negli ultimi anni si stanno registrando meno richieste di questa carne. Proprio per la sensibilizzazione verso tale tema. In base ai dati Istat degli ultimi 10 anni si è registrato un calo nella vendita di carne di agnello in tutta Italia.
Ma in alcune aree del territorio questa tradizione continua ad essere diffusa. Come ha documentato l’associazione Essere Animali. Nell’ultima inchiesta si è reso noto un sistema di illegalità e maltrattamenti relativo agli agnelli macellati per Pasqua. Sottolineando come in Sardegna si produce carne di agnello spesso con metodi atroci.
Nel corso della loro indagine del 2019 hanno visitato 20 allevamenti ed un grande macello nella regione, che conta il più alto numero di ovini allevati in Italia. Dalla documentazione video girata emerge una realtà crudele. Infatti gli allevatori hanno dichiarato di uccidere gli agnelli maschi appena nati. Quindi i maschi sono destinati all’industria della carne.
Mentre le femmine sono destinate alla produzione di latte quindi devono partorire. Proprio dalla produzione di latte gli allevamenti ottengono il maggior profitto. Gli allevatori hanno detto che allevare gli agnelli maschi non nel periodo delle festività non è vantaggioso dal punto di vista economico. Per tale motivo, quando il mercato non è capace di contenere tutta la loro offerta, gli agnelli maschi si uccidono appena nati. Si tratta di una pratica crudele molto diffusa non solo in Sardegna.
Le illegalità degli allevamenti dove gli agnelli vengono macellati per Pasqua
Secondo l’associazione Essere Animali vi è un’incongruenza tra i dati che riguardano la produzione e la macellazione degli agnelli. In riferimento al 2019, la Banca Dati Nazionale in Sardegna segnala circa 3 milioni di pecore allevate. Invece l’Istat ha rilevato 548.000 agnelli macellati. Tenendo conto che una pecora partorisce in media un agnello in un anno, e che solo la metà è femmina, si evince che gli agnelli maschi dovrebbero essere almeno più di un milione. I dati non risultano veritieri.
Un altro dato allarmante è quello relativo alle false certificazioni di indicazione geografica protetta (IGP). La denominazione Agnello di Sardegna dovrebbe essere riservata solo agli animali nati nella regione. Che si identificano con una marca auricolare. E che sono allevati rispettando un disciplinare. Ma gli allevatori hanno affermato che è facile etichettare come IGP anche agnelli importati dall’estero. Con sistemi di contraffazioni e di truffe.
Inoltre l’associazione ha scoperto un altro tipo di illegalità: la pesatura per sollevamento. Che avviene prima del trasporto degli agnelli verso il macello. Si legano gli animali per le zampe e restano sollevati per pesarli. Gli animali rimangono appesi per minuti. Così subiscono sia traumi sia stress. Un altro aspetto traumatico è la precoce separazione dalle madri. Quando gli agnelli si portano via, le madri continuano a cercare i figli a lungo.
La campagna #IoNonLoMangio
Nel corso dell’inchiesta si è visitato anche un macello in provincia di Sassari. Qui si sono rilevate delle gravi inosservanze. Malgrado la presenza di veterinari non si rispetta la legge. Che impone che non si affligga agli animali troppo dolore. Invece gli agnelli assistono alla macellazione dei loro simili.
In alcuni casi si ripete più di una volta la procedura di stordimento. Perché passa troppo tempo tra la scarica elettrica e la iugulazione, e gli animali si svegliano. Le immagini filmate denunciano che alcuni agnelli rimangono 50 secondi in attesa di essere macellati. E senza un secondo stordimento finiscono per essere uccisi ancora coscienti.
Così l’associazione Essere Animali, con la sua inchiesta choc sugli agnelli macellati per Pasqua, ha denunciato i responsabili delle illegalità. Oltre a chiamare in causa l’Azienda per la Tutela della Salute – ATS Sardegna, per far chiarezza sulla sorte di migliaia di agnelli di poco più di un mese di vita. Anche quest’anno l’associazione ha promosso la campagna #IoNonLoMangio, per sensibilizzare la gente verso una Pasqua senza crudeltà.