Ad annunciare la morte di Kirk Douglas, è stato il figlio attore Michael con un commovente addio. Nel suo messaggio social si legge: “È con grandissima tristezza che io ed i miei fratelli annunciamo che Kirk Douglas ci ha lasciati, all’età di 103 anni. Per il mondo era una leggenda, un attore dell’epoca d’oro del cinema che ha vissuto a lungo nei suoi anni d’argento, un attivista umanitario la cui dedizione alla giustizia ha indicato uno standard al quale tutti noi possiamo aspirare. Ma per noi era solo un papà”.
La leggenda di Hollywood e star di film apprezzati ancora oggi, si è spento nella sua casa di Beverly Hills, in California, a 103 anni. La sua popolarità è legata a ruoli cult, grazie ai quali si è meritato il titolo di “duro della Hollywood degli anni d’oro”. Infatti i ruoli da protagonista si devono al suo fisico massiccio ed al suo difficile carattere, che lo portarono spesso a contrarsi con i registi che lo hanno diretto.
Anche nella vita privata, il vecchio Douglas ha dimostrato caparbietà ed autorità. Infatti ha affrontato la povertà durante la sua infanzia ed un rapporto non semplice con il padre che lo incoraggiò nella sua carriera. In seguito le sue relazioni con i suoi quattro figli maschi (Michael, Joel, Peter ed Eric) sono state difficili per il suo carattere egocentrico, invadente, autoritario. Issur Danielovitch, vero nome di Kirk Douglas, nasce ad Amsterdam nello stato di New York il 9 dicembre 1916 da una famiglia di emigrati ebrei russi. Unico maschio di sette figli, il giovane Douglas, per mantenersi agli studi ha fatto diversi lavori tra cui il cameriere ed il lottatore. In seguito inizia a recitare mentre studia alla St Lawrence University.
Addio a Kirk Douglas: i ruoli cult
Nella metà anni trenta si trasferisce a New York dove inizia a recitare all’American Academy of Dramatic Arts. Infatti il direttore dell’Accademia d’arte drammatica lo accettò gratuitamente per merito. In più di 50 anni di carriera vanta circa 80 film, che rendono glorioso il suo addio. Il suo esordio nel cinema si deve a Lauren Bacall, moglie di Bogart. Infatti la donna lo segnalò al produttore de “Lo strano amore di Marta Ivers”.
L’inizio della sua carriera risale al 1946. In meno di 3 anni, interpretò film noir e drammi, facendosi conoscere. Nel 1949 con la pellicola “Champion”, veste i panni del pugile Michael Midge Kelly. Che gli valse la prima nomination agli Oscar, che non vincerà mai. Ma nel 1996 ricevette un Oscar alla carriera. Nel 1947 sul set de “Le vie della città”, incontrò Burt Lancaster, con il quale strinse una bella amicizia durata tutta la vita. I due attori insieme girarono altri sedici film, fino alla pellicola “Due tipi incorreggibili”.
Tra i titoli di cui è protagonista ci sono: “L’asso nella manica” di Billy Wilder (1951); “Ulisse” di Camerini (1954); “I Vichinghi” (1958); “Spartacus” di Kubrick (1960); “Sfida all’Ok Corrall” di John Sturges (1957). Nel 1953 ottiene la sua seconda nomination per “Il bruto e la bella” di Vincente Minnelli. Mentre nel 1957 si aggiudica la sua terza nomination per “Lust for Life” (Brama di vivere) di Minnelli dove interpreta Vincent Van Gogh. Dopo il successo di Spartacus, inizia un graduale declino. Ma non mancano suoi film quali: “Sette giorni a maggio” (1964); “Gli eroi di Telemark” (1965); “Uomini e Cobra” (1970). Infatti negli anni Settanta Douglas interpretò dei titoli minori tra cui “Un uomo da rispettare” e la pellicola “Holocaust 2000”. Nel 1978 si registra la sua ultima interpretazione autorevole in “Fury” di Brian De Palma.
Kirk Douglas: particolari della storia personale
Riguardo alla sua vita personale si segnala l’avvicinamento, verso la fine degli anni Settanta, alla religione ed al popolo ebraico. Per quanto riguarda l’amore, l’attore ha avuto due mogli. La prima, Diana, madre di Michael e Joel con cui rimase dal 1943 al 1951. La seconda moglie, Anne Buydens, sposata nel 1954, oggi centenaria, madre di Peter e Eric.
La beneficienza insieme alla moglie era una prassi comune della coppia soprattutto per il giorno del suo compleanno. Si segnala la donazione di 15 milioni di dollari ad una clinica di Los Angeles per ex attori e lavoratori di Hollywood con morbo di Alzheimer.
L’attore negli anni Novanta ha subito grandi tragedie tra cui la morte del figlio Eric per overdose. Invece nel 1991, Douglas sopravvisse ad un incidente di elicottero mentre due dei suoi compagni di volo morirono. Nel 1996 un ictus gli tolse la parola, poi leggermente recuperata. A quanto pare questo episodio è quello che lo spaventò per la prima volta nella sua vita. L’addio a Kirk Douglas è quello ad una grande leggenda della Hollywood degli anni d’oro.